L’agenzia olandese Bbo, specializzata in consulenza per enti privati e pubblivi ha compiuto, nel corso del 2017, un‘indagine volta ad esaminare come le imprese europee si approcciano e gestiscono l’Imposta sul valore aggiunto (IVA).
All’indagine hanno partecipato circa 900 imprese stabilite in 9 Paesi europei (Inghilterra, Germania, Italia, Spagna, Paesi Bassi, Svizzera, Lussemburgo, Belgio e Danimarca). In particolare, per l’Italia il campione è stato di 111 imprese.
L’evasione d’imposta.
Il divario Iva, ovverossia la differenza tra le entrate Iva previste e l’Iva effettivamente incassata, ha raggiunto livelli significativi: oltre 100 milioni di euro nel 2016. Al fine di fronteggiare il fenomeno dell’evasione di imposta, le autorità fiscali dei Paesi europei hanno fatto ricorso in maniera sempre più significativa a regimi Iva previsti dalla direttiva comunitaria 2006/112/Ue ovvero appositamente approvati dalla Commissione europea che prevede queste misure:
- estensione del reverse charge per le transazioni interne
2) l’introduzione dello Split payment
- l’invio periodico alle autorità fiscali delle fatture emesse e ricevute
- l’estensione della fatturazione elettronica ai rapporti business to business.
In alcuni Paesi come il Regno Unito è disposto che le imprese con più di 200 milioni di sterline di volume d’affari debbano pubblicare la loro “strategia” in termini di IVA (Vat per gli inglesi).
Come le imprese si approcciano all’Iva.
L’80% del campione ritiene che l’Iva rappresenti un’imposta particolarmente complessa da gestire.
L’Iva è generalmente trascurata a livello strategico.
Il 64% degli intervistati italiani sostiene di individuare la strategia Iva in maniera ricorrente ma di non implementarla (62%).
Sebbene non sia molto frequente l’implementazione a livello manageriale della strategia Iva, si segnala che il 72% del campione europeo dichiara di verificare preventivamente gli impatti Iva derivanti da una transazione economica; in Italia questa percentuale è pari al 90%.
Il 64% degli intervistati Italiani si rivolge a consulenti esterni per la gestione delle principali tematiche Iva contro il quasi 50% dei colleghi europei.
Fonte: Sole 24 ore.